Come sarà la farmacia del futuro? Sempre più ampia e simile agli store modello Boots, oppure mega store dove si vende di tutto, modello CVS?
Girando una fetta di mondo, ho avuto la fortuna di poter visitare farmacie “atipiche”.
Ho visto alcuni elementi di grande interesse.
Già più di dieci anni fa si potevano trovare grandi farmacie, che ospitavano corner molto specifici, zone dedicate alla diagnostica, ma anche SPA, centri estetici o aree per l’assemblaggio e la degustazione di infusi e tisane.
Dal punto di vista del design futurista, ci sono architetti ed aziende specializzate nell’arredamento di farmacie in grado di proporre soluzioni davvero avveniristiche.
Non solo dal punto di vista del design, ma anche dell’integrazione con la tecnologia.
Farmacie con giganteschi pannelli monitor che pubblicizzano articoli o che i clienti possono consultare per avere maggiori informazioni mentre sono in coda.
Robot che dispensano farmaci in automatico, leggendo la ricetta del medico e molte altre meraviglie della tecnologia.
Chi entra in queste farmacie si rende subito conto che dietro c’è un’idea, una strategia.
Ma l’ergonomia architettonica e tutta la tecnologia plausibile, non erano e non saranno la vera innovazione.
Non colgono ancora l’essenza di quello che potrebbe essere un futuro plausibile e migliorativo.